Macroconflitti e complessità (3/5) |
Gestione dell'incertezza e principio precauzionale |
"Noi tendiamo a vivere in un mondo di certezze, di percezioni radicate, non sfiorate da dubbi; siamo convinti che le cose sono così come le vediamo, e che non c’è alternativa a ciò che sosteniamo come verità. Questa è la nostra situazione quotidiana, la nostra condizione culturale, il modo abituale in cui esprimiamo il nostro essere umani. Ora… questa è una sorta di invito a trattenersi dall’abitudine di cedere alla tentazione della certezza." H. Maturana e F. Varela - L’albero della conoscenza.
Un modo di pensare che integri linearità e visione sistemica non può non tenere conto dell'incertezza; la pluralità dei punti di vista e la complessità dei problemi rendono necessario infatti abbandonare la ricerca di risposte certe. Quando si ragiona intorno a questioni controverse, si può argomentare, ma non si può "dimostrare" nel senso scientifico del termine. E’ necessario dunque prendere decisioni in condizioni di "ignoranza".
Nella consapevolezza di trovarsi a scegliere in condizioni di ignoranza, è necessario ammettere la possibilità dell'errore; un giusto principio di precauzione ci suggerisce quindi di cercare di mantenere gli errori entro limiti di correggibilità. Si ritorna al concetto di "reversibilità delle azioni" già enunciato tra i principi metodologici dell'approccio nonviolento al conflitto. |