Le Scienze, malgrado il comune metodo di indagine e la
generale ricerca di oggettività, possono essere considerate secondo canoni
diversi. Alcune scienze muovono la loro ricerca a partire da un punto di
vista legato alle leggi, ai fatti, con un
approccio lineare, riduzionista,
altre considerano prospettive che muovono dai valori, dai processi,
attraverso un
approccio sistemico, olistico. Le prime sono
dette nomotetiche, le seconde sono dette
evolutive, storiche.
Le scienze nomotetiche sono basate sulla possibilità di ripetere
l’esperimento, di modificare le condizioni iniziali, di eliminare i fattori
considerati secondari.
Le scienze evolutive sono dedite all’investigazione dei processi
irreversibili, quindi in grado di fornire al massimo una ricostruzione
ipotetica di una successione di eventi in un contesto non più modificabile.
Una tabella con le parole chiave può riassumere le caratteristiche dei due
punti di vista:
Scienze nomotetiche |
Scienze evolutive |
Quantità |
Qualità |
Generalità |
Specificità |
Necessità |
Contingenza |
Prevedibilità |
Imprevedibilità |
Ripetibilità |
Irripetibilità |
Semplicità |
Complessità |
Causalità |
Casualità |
Immobilità |
Mutevolezza |
Riduzionismo |
Olismo |
I due punti di vista mostrano
differenze nella scelta di
-
variabili (considerare, ad esempio, i flussi
di Carbonio o i flussi di denaro);
-
livelli - scale - durate (molecole o
ecosistemi, tempi della vita o tempi della terra);
-
scopi (indagare per conoscere, per
modificare, per conseguire un vantaggio…);
-
linguaggio (considerare, ad esempio, la
natura "pozzo di risorse" - un prodotto statico - o la natura che "svolge un
servizio" - un’azione dinamica).
I due punti di vista mostrano
differenze nella scelta di
-
schemi interpretativi,
cioè dei costrutti mentali che consentono di stabilire relazioni tra
l’elaborazione mentale, sociale, culturale, tecnologica e il mondo naturale.
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