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Il conflitto in natura (1/8)

L'equazione della sicurezza applicata al conflitto in natura

L'istinto di conservazione degli organismi viventi ha accompagnato ed in qualche modo guidato l'evoluzione delle specie; il conflitto che accompagna la condivisione degli ambienti è una caratteristica fondamentale degli ecosistemi.

E' però possibile tentare una rilettura dell'evoluzione della vita sulla base non soltanto della competizione e quindi della lotta, ma anche alla luce dei fenomeni di cooperazione.

Il dato su cui si basa questa interessante interpretazione poggia sulla considerazione che maggiore è il grado di distruttività del predatore sulla preda, tanto più alto è il costo energetico che il predatore stesso deve sostenere per continuare a catturare ulteriori prede. Il carnivoro che uccide la preda, ogni volta dovrà trovarne un'altra, mentre l'organismo che parassita la sua preda, ha cibo assicurato per molto tempo senza dover spendere ulteriore energia.

Per leggere in modo preciso questo concetto si può applicare al conflitto in natura l'equazione della sicurezza:

Sv = Iv - Da + Dv(Da)

nella quale sono rappresentate le seguenti variabili:

Sv = grado di sicurezza della preda (v)

Iv = invulnerabilità della preda

Da = potenziale distruttivo del predatore (a)

Dv(Da) = potenziale di risposta della preda

L'equazione può essere commentata riferendo che il livello di sicurezza di una preda è dato dal proprio livello di inattaccabilità, di "robustezza" (l'invulnerabilità della preda) cui va sottratta la forza del predatore (il suo potenziale distruttivo) più la capacità della preda di assumere atteggiamenti volti a garantirne la salvezza (il potenziale di risposta della preda).