Linguaggio nominale e verbale

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Approfondimento

Linguaggio nominale, linguaggio verbale

La scelta di privilegiare l’uso di sostantivi/aggettivi oppure di verbi non è ininfluente sul messaggio che verrà veicolato dal discorso. Un testo in cui si abbia prevalenza di nomi viene detto “nominale” ed ha la caratteristica di sintetizzare efficacemente i contenuti, trascurando però l’aspetto dinamico degli eventi. L’utilizzo più ampio di verbi, che determina un linguaggio “verbale”, assicura una maggiore attenzione nei confronti dei processi, individua più direttamente i soggetti agenti, con la contropartita di un discorso più articolato.

Detto questo, è facilmente comprensibile come la semplicità e l’immediatezza del linguaggio nominale rechino una tendenza all’appiattimento, al tecnicismo e, alle estreme conseguenze, alla difficoltà di comprensione, legata all’uso massiccio di descrizioni nominali che possono essere comprese solo da chi possiede gli strumenti culturali di quel particolare contesto.

Esempio ben rappresentativo è la medicina, dove processi complessi vengono sintetizzati con singole parole. Il termine che indica una qualsiasi malattia è in realtà la sintesi linguistica di una catena di eventi definiti che il medico sa riconoscere in quello specifico termine.

L’ambito informatico è certamente un altro contesto in cui si sviluppa un linguaggio essenzialmente nominale, capace di produrre parole e acronimi per condensare i concetti. Addirittura, proprio gli acronimi – così diffusi in questo gergo - sono la nominalizzazione di una nominalizzazione… è chiaro come la comprensione sia appannaggio di un gruppo ristretto di persone che possiedono le chiavi interpretative di quell’ambito culturale.

In ultima istanza, potremmo dire che laddove si riscontri una certa specializzazione (particolarmente in ambito scientifico o tecnologico) la tendenza al ricorso ad un linguaggio fortemente nominale si fa più spinta.

Il linguaggio verbale offre un valido supporto per un tipo di discorso che si pone l’obiettivo di porre l’accento sulle dinamiche, sui processi, sul prima e sul dopo, sul chi fa cosa… E’ inevitabilmente meno sintetico, ma può essere più universale, dal momento che limita il ricorso a termini riassuntivi specifici, privilegiando la descrizione.

 

UN ESEMPIO. La descrizione della procedura di avvio di un computer raccontata con linguaggio nominale e con linguaggio verbale.

Ecco la descrizione degli eventi che seguono l’accensione di un personal computer, facendo uso di un linguaggio nominale oppure di un linguaggio verbale.

Linguaggio nominale:

All’accensione della macchina il bios esegue le routine di inizializzazione dei componenti principali, terminate le quali ha inizio la fase di boot e il caricamento del sistema operativo.

Linguaggio verbale:

All’accensione della macchina viene interrogato un particolare componente, denominato bios, che si occupa di eseguire le procedure che consentono al personal computer di riconoscere e iniziare ad usare i propri componenti. Una volta avviati tutti i componenti, il bios provvede a ricercare la presenza di un sistema operativo su uno dei dischi e ad eseguirlo, caricandone in memoria le parti necessarie all’utilizzo.