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Ciclo biogeochimico del Carbonio (1/2)

Il ciclo nella sua componente geochimica

Esiste la possibilità di seguire il ciclo del Carbonio, prescindendo dalla componente biologica: si ottiene il ciclo geochimico del Carbonio.

Nell'atmosfera, si ha la combinazione della CO2 con l'acqua ad ottenere acido carbonico, solubile, il quale attraverso le precipitazioni entra a far parte dell'idrosfera. Qui il Carbonio - disciolto nell'acqua sotto forma di H2CO3, HCO3-, CO32- - partecipa ad alcune reazioni con i minerali delle rocce, con formazione di argille, silice, carbonati.

Negli oceani avviene una reazione in equilibrio tra la formazione di Calcio + HCO3- e CaCO3 + H2O + CO2.

Il CaCO3 tende a precipitare sui fondali oceanici (anche in forma indiretta, attraverso gusci e strutture di organismi marini, come molluschi, foraminiferi, coralli), dove anche a causa di eruzioni vulcaniche si assiste all'alterazione di rocce silicatiche ed alla cattura di CO2 per formare ulteriore CaCO3 e SiO2.

Da questo momento in poi, il Carbonio entra nella sua fase più lenta, quella cioè in cui il CaCO3, sprofonda via via dai fondali oceanici fino ad entrare nel riciclo innescato dalla tettonica delle placche, con i suoi meccanismi vulcanici, la produzione di magma e CO2 restituita all'atmosfera. Naturalmente la parte del ciclo che interessa la tettonica delle placche ha tempi molto più lunghi delle precedenti e si misura in decine, centinaia o milioni di anni.

La tettonica delle placche si comporta come un motore per il ciclo del Carbonio e l'energia grazie alla quale si alimenta è l'energia endogena del pianeta.

Un'altra osservazione importante è quella che sottolinea come la CO2 riesca ad uscire dall'atmosfera, grazie alla presenza dell'idrosfera, cioè alle condizioni che permettono l'esistenza di acqua allo stato liquido.