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DDT e malaria |
Questo è il tentativo di ricostruzione dell’immaginario tecnoscientifico connesso alla questione complessa della malaria, attraverso le immagini che lo raccontano.
Il caso:
L'agente patogeno è il Plasmodium falciparum; i più colpiti sono i bambini sotto i 5 anni. Si calcola che ogni 30 secondi un bambino muore di malaria in Africa (Novartis).
Sulla base di questi dati drammatici, negli anni '50 e '60 viene avviato un programma di annientamento con uso massiccio del DDT. Ciò che avviene è una importante decrescita del fenomeno. Purtroppo dagli anni '70 agli anni '90 si assiste ad una recrudescenza con fasi alterne. Dagli anni '90 ad oggi si realizza una grave recrudescenza con raddoppio della mortalità. Alcuni dei fattori socio-ambientali che determinano il diffondersi della malaria sono:
Rispetto all'utilizzo del DDT (certamente efficace contro il vettore della malaria, ma assolutamente tossico e responsabile di inquinamento di falde e suoli) si determina un approccio lineare, che vede nel problema zanzare, la soluzione insetticida, tralasciando un'analisi completa di tutte le conseguenze ambientali, sanitarie e sociali.
"…questa soluzione potrebbe permettere, una volta regolate le implicazioni etiche ed economiche, di liberare rapidamente il mondo dalla malaria". Matthew W. Hahn, Sergey V. Nuzhudin, The fixation of malaria refractoriness in mosquitoes, Current Biology, Londra, 2004. "Il progresso, nella maggior parte delle nuove tecnologie, utilizza un modello che non è mai cambiato dal XIX secolo - prima si ottimizza la tecnologia, poi si verifica l’accettazione da parte degli utilizzatori e alla fine vengono esaminati tutti i regolamenti inerenti la sua utilizzazione. Visti gli investimenti fatti nelle prime fasi, diventa difficile modificare una tecnologia anche quando, in momenti successivi, si riscontrino effetti sociali potenzialmente nocivi. Di conseguenza, di fronte ad una nuova tecnologia, chi decide è obbligato a difenderla,una risposta gestionale tecnocratica di fronte alla quale potenziali conseguenze negative sulla società o sull’ambiente, individuate al di fuori del puro processo concettuale, sono considerate alla stregua di problemi di accettazione da parte degli utilizzatori". Tom Wakeford, "Democratising Technology: reclaiming science for sustainable development", 2004 Ultimamamente la stessa Organizzazione Mondiale per la Sanità (W.H.O.: World Health Organization), ha caldeggiato la ripresa di un utilizzo intensivo del DDT per sconfiggere la malaria, attraverso l'attacco al vettore. In un articolo del 16 Settembre 2006, di Celia Dugger, viene riportato il nuovo orientamento del W.H.O.: "The World Health Organization on Friday forcefully endorsed wider use of the insecticide DDT across Africa to exterminate and repel the mosquitoes that cause malaria. The disease kills more than a million people a year, 800,000 of them young children in Africa". E il senatore repubblicano dell'Oklahoma, Tom Coburn (per inciso, un medico) ha così commentato: "Finally, with the W.H.O.'s unambiguous leadership on the issue, we can put to rest the junk science and myths that have provided aid and comfort to the real enemy - mosquitoes". La discussione rimane aperta, ma è interessante notare come le illustrazioni possano accompagnare il dibattito, proponendo visioni parziali, schierate, improntate a colpire l'immaginario collettivo.
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