Approfondimenti Artisti - Ricerca - Sostenibilità: Alan Sonfist
   
   

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Artisti - Ricerca - Sostenibilità

Alan Sonfist

Alan Sonfist nasce nel 1946 e, all’inizio degli anni '60, è tra i primi artisti a considerare l’ambiente naturale e il suo funzionamento come tema di ricerca estetica.

Alan Sonfist

Utilizza il “tempo” come materiale artistico da plasmare per evidenziare le relazioni, anche critiche, tra natura e cultura.

Sonfist si distanzia dal lavoro dei landartists a lui contemporanei: l’ambiente naturale non è il contenitore-scenario delle proprie opere, ma è il tema stesso della sua indagine estetica.

In lui si attua uno spostamento del punto di vista, oltre la visione puramente antropocentrica; attraverso l’uso di vegetazione vivente e materiali naturali riferiti a specifiche epoche storiche, Sonfist evoca la storia dei luoghi, evidenziando la sovrapposizione dell’intervento umano sull’ambiente naturale. “… as in war monuments that record the life and death of soldiers, the life and death of natural phenomena such as rivers, springs, and natural outcroppings need to be remembered… Public art can be a reminder that the city was once a forest or a marsh”.

Time landscape

Time Landscape costituisce uno dei primi interventi di arte contemporanea che unisce arte, scienza e tecnologia e li relaziona ad aspetti storici, sociali ed economici di un luogo. L'opera consiste nella reintroduzione della flora indigena presente 300 anni prima (epoca precoloniale) in ambiente urbano (Manhattan), suddivisa in: area boscata, area con arbusti e prato incolto.

Al contrario dei landartists suoi contemporanei, Sonfist non agisce in incontaminati ambienti naturali, ma all’interno del paesaggio urbano.

"In the forest, every animal knew its place, and every place was essential to the system's flow. The animals rushed along with instinctive purpose instead of wasting time standing on the streets day and night. High above, the trees formed a living cathedral. I worshiped nature's sublime balance. In that forest, I knew, without any doubt, my place in the puzzle. [...]" Alan Sonfist, 1999

Earth monument to New York (1979)

In "Gene Bank of Westchester" (36 fotografie, vasi di vetro e reperti del bosco) Sonfist propone una raccolta di semi e reperti naturali di uno specifico bosco intese come “capsule temporali”, che garantiscono nel tempo la sopravvivenza di quell’ambiente; l'ipotesi di progetto è quella di elevare tutte le banche dei semi del mondo allo statuto di “opere d’arte”.

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