Il modo di pensare lineare è proprio della scienza
sperimentale e può essere riassunto attraverso alcune definizioni:
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per ogni problema c’è una soluzione
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possiamo capire qualcosa scomponendolo nelle sue parti
componenti
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l’intero è la somma delle parti
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la maggior parte dei processi sono lineari e
caratterizzati da relazioni di causa–effetto
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eventi e processi possono essere visti come costituiti
di parti discrete, quindi trattabili separatamente le une dalle altre
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è opportuno ed eticamente accettabile tracciare
nettamente i confini entro i quali manifestare attenzione e cura
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l’obiettività è possibile e necessaria per capire i
problemi
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possiamo definire o valutare qualcosa per confronto,
distinguendolo da ciò che non è o dal suo opposto
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le cose si capiscono meglio se si usa un approccio
razionale: tutti gli altri approcci sono irrazionali
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se sappiamo lo stato di qualcosa adesso, possiamo
predire le conseguenze future
A questo metodo di indagine può essere opportuno
affiancare un approccio sistemico, caratterizzato da dinamiche di ricerca
piuttosto differenti:
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rendere esplicite e mettere in discussione le proprie
assunzioni
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porsi domande diverse
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cercare connessioni e patterns
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operare sintesi
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prendere in esame una molteplicità di prospettive
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cercare le interdipendenze e i feedback
piuttosto che le relazioni lineari di causalità
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mettere in discussione i confini (spaziali/temporali)
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sospendere il giudizio
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non individuare le responsabilità nelle singole
componenti ma porsi domande su scopi e relazioni
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riconoscere e accettare incertezza e ambiguità
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riconoscere sinergie e proprietà emergenti
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essere interessati al benessere e alla sostenibilità
dell’intero sistema
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