Scienza e conoscenza come beni comuni per un futuro sostenibile
di: Alice Benessia
Pubblicato il: 30/11/2007 10:15:46
Lavorare sul concetto di sostenibilità e impegnarsi nella definizione ed attuazione di un futuro sostenibile, implica necessariamente il riflettere non solo in modo inter-disciplinare, ma anche e soprattutto in modo trans-disciplinare, ovvero mettendo in dialogo tra loro modalità di conoscenza, culture e paradigmi concettuali distinti. I problemi socio-ambientali che caratterizzano il nostro tempo sono, nella loro essenza, complessi e controversi e come tali richiedono l’utilizzo di strumenti, metodologie e approcci provenienti non solo da discipline diverse ma anche da culture e visioni del mondo distinte, che vanno armonizzate e impiegate in sinergia. La complessità di tali problemi implica l’impossibilità di ottenere una singola e certa versione dei fatti, mediante il parere di qualcuno univocamente riconosciuto come ‘esperto’, e dalla quale discenda automaticamente il miglior corso d’azione. Dalla dimostrazione dello stato delle cose si passa così ad un dialogo aperto, nel quale non solo diverse competenze, ma anche diverse modalità di conoscenza ed esperienza si articolano e si armonizzano per giungere ad una decisione condivisa, non più solo ‘informata’, ma ‘saggia’ (dove per saggezza si intende, per l’appunto l’integrazione di conoscenze ed esperienze).
Nella ricerca di un tale dialogo trans-disciplinare, non si pone solo il problema di valutare la qualità di una conoscenza proveniente da una singola disciplina, con dei meccanismi consolidati, ma anche, a monte, la questione della legittimità, attinenza, idoneità ed efficacia di tale forma di conoscenza nel merito della questione da affrontare. In particolare, mentre la legittimità degli approcci inter-disciplinari è di norma assunta a priori, una volta assicurata la qualità della conoscenza delle singole discipline in gioco, qui invece si pone il problema di includere (o non includere) dei paradigmi concettuali diversi, ovvero delle modalità di conoscenza distinte. Questo apre delle questioni epistemologiche nuove sulla natura della scienza, e più in generale sulla creazione, valutazione e legittimazione di nuova conoscenza.
Nella giornata di studio ci si propone dunque di esplorare il ruolo della scienza, in relazione ad altri tipi di conoscenza, siano essi elaborati dalla cittadinanza estesa, siano essi creati nell’ambito di percorsi artistici. Nell’aprire un dialogo tra scienza e altre modalità di conoscenza e azione, emerge la necessità di mettere in discussione l’intero processo di creazione, di legittimazione ed infine di possibile condivisione della conoscenza in senso ampio. Ciò significa riflettere sul confine tra esperti e non esperti, tra codice astratto e specialistico ed esperienza diretta, tra conoscenza qualitativa e conoscenza quantitativa, tra soggettività e individualità dell’arte e oggettività e universalità della scienza, e infine, tra i beni comuni a nostra disposizione, da un lato i limiti biogeofisici del pianeta, d’altro lato la creatività del pensiero e dell’agire umano, imprenscindibilmente inserita in essi.