Per me Nanni ha rappresentato da sempre... "l’ansia da inadeguatezza"...
Per me Nanni ha rappresentato da sempre... "l’ansia da inadeguatezza".
Persona sublime per intelletto e tratti umani, con uno sguardo che trasudava intelligenza, con un “esserci” senza esserci, presente su mille fronti, con un’aria pacata, NONVIOLENTA, ma invasivo ma assertivo, semplice e chiaro nel trattare gli argomenti profondi e complessi.
Ciò che una vede come irraggiungibile, per la coerenza e la profondità. Una come me a cui mancano entrambe.
In mille momenti l’ho ascoltato per cercare di apprendere… già in Via Assietta, poi al CSSR, o ai Convegni CEM.
Una caratteristica di Nanni mi ha colpito fin dal lontano 1987: erano anni in cui si parlava con passione di Educazione alla Pace, e io facevo parte di quel gruppetto di insegnanti che ci credeva profondamente. Ebbene, in quel periodo emerse il suo parziale scollamento l’aspetto serio e impegnato nei macro-sistemi e la sua attenzione ai “piccoli”,ai quali riservava interesse e curiosità. Il mio stupore poi raggiunse l’apice quando dimostrò di aver dedicato ore nel leggere centinaia di pagine scritte da bimbi della scuola elementare impegnati in un ingenuo progetto di educazione alla pace attraverso il gemellaggio con i bimbi di un villaggio ASSEFA nel Sud dell’India.
Ha letto, ha ritenuto che fosse degno di essere divulgato, ci ha fatto partecipare al Premio Pagano indetto dall’Università di Napoli (organizzato dai massimi esperti del settore, come Tonino Drago e Giuliana Martirani), ha accolto i bambini a Pompei con un caldo sorriso…e si è astenuto dal votare perché conosceva noi insegnanti …Questa è coerenza, esempio sublime, che ha fatto riflettere i bambini... Anche perché avevano vinto ugualmente!
Sono passati gli anni, tanti, e nel giugno 2014, già provato dalla fatica della malattia, Nanni ha ancora dimostrato disponibilità, generosità e curiosità per quello che possono fare i piccoli. Ha accettato con gioia che le sale del Centro Studi venissero trasformate in una galleria d’arte infantile, in cui la fantasia e il colore facessero da padroni, insieme ai piccoli artisti, per promuovere con la “Fantascuola” (150 disegni illustranti immaginarie scuole nel mondo) la pubblicazione di un piccolo libro dal titolo “Aurora, tesoro, scrivi ancora”. L’autrice, Maria Grazia Pasqual, l’aveva scritto con l’intenzione di destinare gli introiti della vendita a sostenere l’alfabetizzazione di bimbi in due realtà povere, una in Perù e l’altra in villaggi rurali in India.
E ancora una volta Nanni c’era: di sabato pomeriggio, accogliente, curioso, partecipe. C’ero ovviamente anche io, in quanto organizzatrice dell’evento. Ancora una volta incapace di proferir parola,solo profondamente ammirata e ansiosa perché, di nuovo, mi sono sentita profondamente inadeguata.
GRAZIE NANNI per tutto ciò che, nonostante la mia ansia, mi hai insegnato.
Maria Ferrando
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